Stadio della Lazio, Lotito: «Cara Raggi, il Flaminio…»



Il presidente della Lazio chiede uno stadio per la sua società

Cara sindaca Raggi, prendiamo atto che la sua amministrazione ha superato i vincoli ed ha raggiunto un accordo con la Roma per la realizzazione del nuovo stadio giallorosso. Ci aspettiamo che applichi par condicio nei confronti degli innumerevoli tifosi biancocelesti e consenta la creazione del nuovo impianto della Lazio“. È questo il senso di una lunga dichiarazione all’ANSA nella quale il presidente biancoceleste, Claudio Lotito, rivendica anche per la sua società il diritto ad avere un impianto di proprietà:  “E il Flaminio non va bene

A seguito delle dichiarazioni della sindaca Virginia Raggi e del rappresentante della Roma – afferma Lotito nella sua dichiarazione all’Ansa -, la Lazio, prende atto con piacere, che sono state superate tutte le remore legate ai vincoli delle sovrintendenze e ai vincoli idrogeologici per la realizzazione dello Stadio della Roma“.

La Lazio – prosegue la società biancoceleste facendo evidentemente riferimento a un progetto presentato anni fa per un impianto da costruire in zona Tiberina – e i suoi innumerevoli tifosi sono fiduciosi e certi che l’intera amministrazione comunale di Roma non creerà discriminazioni tra i cittadini romani in base alla fede calcistica e che Virginia Raggi e la sua giunta sicuramente consentiranno di costruire anche per gli appassionati sostenitori dei colori biancocelesti, il proprio stadio, secondo i propri criteri di localizzazione, di efficienza e di qualità dell’impianto, senza ricorrere allo stratagemma dello Stadio Flaminio che non ha alcun requisito e condizione oggettiva per essere lo stadio della Lazio“.

Solo tale iniziativa (la creazione dello stadio della prima squadra della capitale, la Lazio) – conclude la dichiarazione – assevererà la volontà da parte delle istituzioni capitoline di intraprendere un percorso di innovazione in linea con i tempi, che proietti finalmente la nostra città, anche nel settore delle infrastrutture calcistiche, nella dimensione internazionale, cosi come sottolineato e richiesto dal Presidente Uefa, non più tardi di pochi giorni fa“.



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