Lazio

Ecco perché Simone Inzaghi è il nuovo Antonio Conte

Simone Inzaghi  firma il successo nel derby

Quando nel finale del primo derby di andata del “Memorial roma, 26 maggio 2013“, Simone Inzaghi ha fatto entrare Crecco e Murgia è successo qualcosa di “agghiacciande”. Tutte le certezze del calcio italiano si sono disintegrate di fronte alla realtà dei fatti: Simone Inzaghi è il nuovo Antonio Conte.

Simone Inzaghi lancia i giovani. Formandoli, motivandoli, trasformandoli in calciatori. Questa Lazio così giovane, e così piccola e timida come è giusta che sia, è lì dov’è grazie al suo allenatore. Una determinante simile all’ultimo Europeo di Conte: la nazionale è arrivata dove è arrivata soltanto grazie a “Tonino”.

Le paure della vigilia di questo Lazio-roma erano reali. Soprattutto per un motivo: gli avversari con la cresta giallorossa, sono i cattivi dei film americani che mettono paura agli innocenti. Al nostro ego bambino. Ma come nei Guerrieri della notte, non basta colorarsi e vestirsi tipo al Carnevale di Rio per vincere le partite. Serve umiltà. Storicamente la roma non l’ha mai avuta e per questo non c’è Tor di Valle che tenga: i valori non si comprano costruendo impianti (in affitto) nelle paludi.

Tatticamente Simone Inzaghi ha mostrato di essere un vero e proprio stratega. Il suo staff è preparato, c’è armonia tra i generali e lo si vede quando tutti insieme confabulano in panchina. Inzaghino non ha bisogno di strattonare il suo vice come Conte con Alessio, lui è uno stakanovista lucido. Stavolta come nei migliori film di propaganda sovietica.

Lo spunto Inzaghi-Conte, arriva dall’analisi lucida del Maestro Sconcerti: «La Lazio ha vinto grazie all’effetto Conte. Solo all’ex allenatore della Juventus – ha detto il giornalista ieri in Rai – ho visto fare cose del genere. Inzaghi ha preparato la partita in un certo modo e i giocatori hanno fatto esattamente quello che l’allenatore aveva previsto».

Dei rimpianti su una società all’altezza del nome di questo club, ne parliamo da decenni. Dunque meglio non approfondire. E sul fatto che c’è ancora una partita di ritorno da giocare (attenti alle provocazioni, quando sono feriti diventano cattivi) sappiamo già tutto. Questo breve inciso lo teniamo buono e a mente per un mese. Quando roma-Lazio dirà se davvero questa squadra è pronta per scrivere un nuovo capitolo di questa fantastica storia chiamata Lazio.

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